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o che in qualche modo scemasse la possibilità di sovrastanti maggiori insuccessi.
In tale intendimento il comandante il Castello in sull'alba del 24 disponeva, che si bombardasse di nuovo la città, - e fu ben avvisato nel partito da esso preso.
A lui urgeva l'invio di suoi messi a Mantova per ottenere soccorsi, e mentre il mattinale bombardamento necessariamente richiamava a sè tutta l'attenzione degli insorti e delle sentinelle disposte lungo le mura di oriente, e dal Boifava sulle falde dei. Ronchi, riuscì a due gendarmi latori dei dispacci del Leshke, diretti l'uno a Mantova, l'altro a Verona, di sgusciare fra i varii posti di sorveglianza, e così a spron battuto di raggiungere la loro destinazione. E tale incidente fu per noi grave jattura.
Confortato dal buon esito dello stratagemma, sia per mascherarlo, o perchè vi si trovasse a particolare delizia sua, e mentre pure sembrava che fosse in sul destreggiarsi nelle sue relazioni colla città, in attesa forse delle relazioni dal campo, - verso il mezzogiorno faceva salutare Brescia di nuovo, con un secondo bombardamento, che tuttavia, al pari del mattinale, non produsse gravi danni negli edificii contro i quali era diretto.
La situazione non poteva presentarsi più decisamente tesa. Il Comitato aveva ricevuto, come fu,