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che spaurito, perchè da noi fuorusciti non si potevano concepire che movimenti in avanti.

Fissai intanto lo sguardo su quegli ufficiali passanti, che in vero non mi parvero baldi del sorriso Marte, e sempre, come istintivamente, cercando incontrarmi collo Chzarnowsky, che poi non conosceva di persona; quando mi apparve pallidissimo nel volto ma pur circonfuso di regia imponenza, e con marziale andamento sul suo nero cavallo, la grande figura di Re Carlo Alberto. Trasalii, e gonfio il cuore di men fausti presentimenti, mi risolvetti anch'io a rifare la via di Novara.

Più in giù della Bicocca, dando ordine alla marcia di batterie, scorsi il Duca di Genova, e con quella rispettosa baldanza, che solo può spiegare l'ardore giovanile, a lui mi rivolsi declinando la mia qualità di messo segreto del Comitato di Brescia, chiedendogli se egli sapesse che il Chzarnowsky avesse ricevuto un piego da me indirizzatogli a mezzo del Cadorna da Novara, e che ad ogni modo avesse la bontà di dirmi, dove il Generale in capo si trovasse.

S. A. il duca di Genova, il dotto artigliere, che il giorno successivo doveva dare tanta prova del suo valore, alle mie inchieste, con voce e gesto da gentiluomo in campo, rispose:

- " Io non so nulla di quanto Ella mi chiede, Io non sono qui che per eseguire gli ordini che ricevo ".


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