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Il Generale Lamarmora con una divisione fu inviato nella Lunigiana, per traversare l'Appennino con obbiettivo di assalire gli austriaci alle spalle, al di quà del parmense, sulla sinistra del Po, - e poco mancò che, democraticamente, il Guerrazzi non muovesse contro di lui le armi toscane per violato territorio!

A tutto ciò arrogi, che le forze nostre certo apparivano schierate sopra una fronte troppo distesa.

Ma qualunque si fosse il piano strategico dello Chzarnowsky, questo però è certo, che al Ramorino, il quale colla divisione lombarda fronteggiava il Ticino alla posizione della Cava, aveva dato preciso ordine di arrestare la marcia del nemico, ove avesse passato il Ticino a Pavia e fatto impeto contro di noi, e più, e tassativaniente doveva dare, con ripetuti colpi di cannone, come segnale convenuto, l'avviso dì tale passaggio.

Al mezzogiorno preciso del venti marzo furono riprese le ostilità, e l'armata austriaca al grido, avanti a Torino , muoveva col grosso delle sue forze da Pavia, invadendo pel passo del Gravellone, il Piemonte.

Il Ramorino non fece sparare un sol colpo di cannone, nè punto si ritrasse, dato che avesse ritenuto soverchianti le forze del nemico, sopra Sannazzaro e Mortara, come era nelle sue istruzioni, ove corpi piemontesi avrebbero potuto trovarsi con-


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