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all'estremo, a' suoi occhi aveva assunto una secondaria importanza.
Ed ora facciamo ritorno al racconto.
Scrive il Cassola nella sua relazione più volte ricordata: alle ore due pomeridiane del 26 era pervenuto al Comitato un bollettino a stampa dell'esercito piemontese, che rendeva di pubblica ragione col seguente proclama:
Brescia, 26 marzo 1849.
Allo scopo che i cittadini abbiano cognizione degli eventi della guerra, si pubblica il seguente bollettino piemontese, or ora pervenuto:
BOLLETTINO PIEMONTESE.
Il nemico ebbe l'audacia d'inoltrarsi sul nostro suolo; battuto da tutto le parti, tenta inutilmente ritirarsi al campo.
La nostra vittoria è di diecimila fra morti e feriti e quattromila prigionieri.
Un corpo di 15.000 uomini è separato dal maggior corpo degli austriaci e tenta invano di riunirsi.
Dal campo
CHZARNOWSKY.
Ed il proclama così proseguiva:
Cittadini,
A fronte di tali vittorie riportate dai nostri prodi, vorrete voi gettare incancellabile macchia d'infamia sulla nostra città col cedere in faccia ad un piccolo distaccamento, che certe