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Questa assemblea, riconoscendo concentrato nel solo Municipio il governo della cosa pubblica, confermava interinalmente nel signor dottor Sangervasio ogni potere già conferito al benemerito avvocato Saleri con pieno mandato di avvisare al miglior possibile andamento della cosa pubblica, anche costituendo un corpo armato nazionale; ed approvata ad unanimità ogni misura fino allora attivata dal Sangervasio, e nel mentre si votano ringraziamenti ad esso Sangervasio ed al Comitato di pubblica difesa, si lasciava poi allo stesso Sangervasio, di avvisare al completamento degli uffici dipendenti, per tutte le misure, che egli credesse del caso, cosi come alla provvista dei mezzi e relativa esecuzione.

Spogliata tale deliberazione della conveniente ufficiosità della forma, in altre parole era chiaro, che l'assemblea aveva deliberato, che il Sangervasio riassumesse in sè tutti i poteri e ne fosse il moderatore, non escludendone alcuno.

Ma il Comitato non credette di dover piegare il collo alle disposizioni prese da questo conchiuso municipale, votato da trentotto uomini, quasi tutti partigiani dell'aristocrazia e della paura. Facendosi forte dell'appoggio di molti giovani, che disse pronti a fare una dimostrazione contro il Municipio, dichiarò che in via di fatto egli continuava ad agire con poteri illimitati, affermandoli inerenti alla sua destinazione e che perciò non gli potevano essere sce-


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