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varono colla avanguardia a Rebuffone a poca distanza da porta Torrelunga.

Si stavano disponendo i nostri sulla parata, alla barriera di questa porta e sulla piazza del mercato Grani che le è contigua, mentre gli austriaci, trascinata l'artiglieria sopra l'erta della villa Maffei, di là fulminarono ben tosto contro porta Torrelunga; battevano le palle contro i cancelli, e talvolta queste per rimbalzo da terra, entravano sullo spianato del mercato Grani. ove raggiunte dai ragazzi, alla loro volta le facevano rotolare al grido di: Viva l'Italia !

Nello stesso tempo il Castello bombardava, prendendo di fianco la porta, sì che i difensori si trovavano in mezzo a due fuochi. Nè per codesto nei nostri sorse il pensiero di ritirarsi da una posizione così tempestata da projettili, chè anzi si moltiplicavano quasi che fossero convenuti a festa, e mentre parecchi dalle mura rispondevano colle palle di moschetto a quelle di cannone non senza qualche effetto, altri dall'alto dei campanili, muniti di stutzen alla svizzera, tiravano sul Castello, prendendo di mira gli artiglieri mano mano che si appressavano ai pezzi per dare ad essi fuoco.

Così scorsero ben quattro ore tra la pioggia delle palle, delle bombe, delle granate e di razzi incendiarii; ed in sì breve spazio di tempo non fu minore di settecento il numero dei projettili lanciati


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