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levassero, non ebbero fortuna nella loro missione.

Fu allora che gl'imperiali giudicarono giunto il momento di prendere l'offensiva, e suonato a raccolta si strinsero da ogni parte intorno alla borgata, riuscendo con tal manovra a pigliare in mezzo tutti i nostri.

Le due mezze compagnie, comandate l'una dallo Speri, l'altra dal Castelli, che erano entrate nel borgo, disposte ad ogni costo a non arrendersi, precipitaronsi, serrate, allo sbocco da sera, e a punta di bajonetta fattesi largo fra la fanteria, ed a colpi di pistole fra la cavalleria, guadagnata la strada per Brescia, giunsero a S. Francesco di Paola, ove unite con altri che sopraggiunsero dalla città e colla banda del Boifava, detta dei Ronchi, rinfrescarono il combattimento, che durò fino a notte.

Ma l'altra compagnia o piccola colonna di bresciani, comandata da Camillo Biseo, e che aveva girato a mattina di S. Eufemia, avendo alle spalle il grosso delle forze imperiali, nè potendo farsi strada se non attraversando un terreno occupato dal nemico, trovossi in disperata posizione. Tentò gettarsi alla collina, ma non appena cominciata la mossa, dato di cozzo in un appostamento di nemici, fu presa da un fuoco sì fitto, e diretto dall'alto, che ben due terzi dei nostri rimasero morti o feriti sulla costa. Gli altri respinti alle falde, si volsero senza smarrirsi all'entrata del borgo e benchè ri-


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