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nieri, a pregar salva la vita e, se vinti, erano, come dissero gli stessi austriaci più terribili che quando riuscivano vincitori. Fra morti, feriti e prigionieri noi perdemmo in questo memorando giorno oltre a cento uomini e più del doppio fu la perdita del nemico. Cinque de' suoi ufficiali, rimasero per un giorno intiero insepolti sul campo di battaglia, e di tre altri ufficiali furono recate in trofeo per tutta Brescia le vestimenta e le insegne, colla spada di un capitano presa dai nostri. E qui tutte le cronache del tempo danno colpito in questo fatto d'arme il generale Nugent, che per la ferita riportata avrebbe dovuto dopo pochi giorni soccombere; ora ciò non sarebbe esatto, il Nugent fu ferito dai nostri, giorni dopo in una contrada della città; quella ferita ebbe esito fatale.

Gloriosamente sì, ma troppo sangue s'era sparso, ed il Comitato nella miglior tutela degli interessi militari della città, pubblicava nelle ore mattutine del 29 il seguente manifesto:

Per evitare qualunque disordine dell'uso della forza armata, e per moderare l'ardore sfrenato di alcuni che anelano abbattere il nemico, lo che può portare sinistre conseguenze, si ordina che nessuno possa intraprendere qualsiasi impresa fuori di città, senza avere riportato l'assenso del Comitato di difesa.

CASSOLA - CONTRATTI.


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