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Radetzky, e che infatti nei successivi giorni 25 e 26 aveva tuonato incessantemente il cannone.

Nello stesso giorno, prosegue il Cassola, venivano intercettati alcuni dispacci del Radetzky, diretti a Verona, in cui pure si annunziava l'abdicazione di Carlo Alberto, e l'armistizio conchiuso col di lui successore Vittorio Emanuele. Conoscendo però il Comitato che numeroso era ancora in Brescia, e specialmente fra le persone più influenti, il partito albertista, pensò di sospendere la pubblicazione di tali notizie, onde i cittadini che unanimi combattevano per scacciare il nemico, non fossero agitati da discordie nascenti da quistione di politica.

E tale sospensione, poteva venire consigliata anche da altre informazioni avute.

L'Antonio Dossi aveva inviato non meno di sei corrieri dal Piemonte, con preghiera a' suoi concittadini di sottomettersi al già irreparabile avverso destino (1). Altrettanto opinava il patriota nob. Luigi

(1) Era l'Antonio Dossi un carbonaro, che per la congiura del 1821, fu condannato e subì anni di carcere in Josephstat. Nel '48 venne dalla provincia di Brescia, come dicemmo, inviato quale suo rappresentante, al Governo provvisorio di Milano. Nell'aprile dei 1859 fu dal Cavour chiamato a Torino, per metterlo a parte delle sue intelligenze strette con Napoleone III, e quindi della prossima guerra contro l'Austria. Il Dossi riportava tale un'impressione dalle avute comunicazioni, che ritornò a Brescia in un terribile eccitamento di gioia patriottica, e fu tale e sì potente siffatto eccitamento anche sul fisico, che appena ridottosi ne' suoi possessi in Leno, vi morì - per esuberanza di contentezza!


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