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Soltanto pochi altri albertisti furono prostrati all'annunzio di quelle notizie, e sembrando loro impossibile che l'italianissimo fra gl'Italiani potesse tradire, riprovando altamente il proclama del Comitato di pubblica difesa, come intempestivo, lusingandosi ancora che le comunicate notizie potessero venire smentite.

Purtroppo non erano sincere, ma solo perchè non erasi aggiunto Chzarnowsky ai traditori.

Fin qui il Cassola.

Un tale linguaggio, un tale modo di apprezzare una situazione politico-militare, toglie a chi volesse porla ad esame, qualunque possibilità di critica.

E, per finirla, e anticipando, con siffatti documenti, che evidentemente venivano compilati in officine settarie, e specie in Svizzera, ed a scopo partigiano e losco, -presentatasi il giorno trenta al Comitato una persona, che il Comitato stesso riconosceva di una lealtà e di un patriottismo a tutta prova, cosi il Cassola, la stessa espose ai duumviri come avesse veduto in possesso di un viaggiatore un bollettino del 25 marzo, di cui rimetteva loro copia autentica. In esso bollettino vi erano, dettagli della battaglia del 25, ossia della sconfitta degli Austriaci, con gli articoli dell'armistizio cui fu costretto il Radetzky, ed il Comitato si affrettò a renderlo di pubblica ragione, col manifesto che riproduciamo in


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