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di là mosse molto tardi per l'alpestre chiesuola la Stella di Guzzago, dove, per difetto assoluto dì munizioni, trovandosi inetta a qualsiasi azione di offesa e di difesa, fu dal valoroso suo capo dichiarata sciolta. Gli Austriaci che l'avevano inseguita sulle abbandonate alture, diedero subito alle fiamme il romitaggio di S. Gottardo, il casino del Goletto e varie case in Valverde. -
Sgombrati così i Ronchi dai nostri, riuscì facile impresa al nemico l'impossessarsi della strada che conduceva a quella succursale del Castello, e però sul mezzodì formicolava di cacciatori austriaci la costa del Borno, la massima elevazione del monte dietro ai Ronchi, e di là, dopo il mezzodì, scesero a rastrello verso la città, tanto che alle quattro avevano occupata la linea che da, S. Francesco di Paola si stende a S. Gaetanino. Quaranta e più di quei cacciatori (jäger), furono veduti cader già dalle rupi, colpiti dai projettili lanciati loro contro dai difensori delle mura fra Torrelunga e S. Pietro.
Ma comunque la distesa dei Ronchi, posizione eminentemente strategica per chi intenda ad assalire la città, era in possesso degli austriaci e di essa dovevano certo militarmente giovarsi; ma se ne giovarono anche, e per due giorni in altro modo, chè quelle truppe parve si fossero tramutate in tante orde barbariche, e memori forse dei costumidel loro proavo Attila, si diedero da saccomanni a sac-