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cheggiare, ad incendiare, ed a commettere ogni scempio in quelle deliziose colline, sparse di frequentissimi e graziosi casini e di ville, con ferocia assolutamente vandalica.
Gli abitanti di quella plaga, costretti ad abbandonare ogni cosa, si ricoverarono in numero di oltre due mila sull'alpestre casale di S. Margherita, a vedervi di lassù quel desolante spettacolo di distruzione.
Gli austriaci in tal giorno 30 marzo, disponevano nell'aperta campagna, pei nuovi rinforzi loro giunti anche nel dì precedente 29, di 3500 uomini con cinque pezzi di cannone, mentre il presidio del Castello sommava a 600 uomini, forte, come vedemmo, anche di 14 pezzi d'artiglieria.
Nel contempo, pure Brescia si era alcun poco, rinforzata ne' suoi mezzi di difesa.. Il 29 erano giunti dal Piemonte un due mila ottimi fucili, che aggiunti a quelli che stavano già in mano dei cittadini, ed agli altri che potè raccogliere il Comitato, davano modo di armare un complesso di 3000 difensori, - nè maggior numero di questi avrebbe fatto difetto, se vi fosse stata possibilità di armarli, chè masse di volonterosi inermi si recavano di frequente al. Comitato, a farne insistente richiesta.
Gli austriaci verso le due pomeridiane, descritto coi loro appostamenti un semicerchio che dalla Pusterlaal nord, giungeva fino alle porte di S. Ales-