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Vittorio Emanuele, notificata da un giornale nemico, ma ufficiale, la I. R. Gazzetta di Milano, - l'altra capitolazione era quella segnata dallo Chzarnowsky, e data come sicura dal Comitato.
Ed a mantenere un tale bivio concorreva a dir vero, un'altra e ponderosa circostanza. Il comando dell'armata piemontese ed il Governo a Torino, quali si fossero i suoi titolari, non ignoravano la insurrezione di Brescia, e come questa fosse scoppiata d'ordine e di concerto e di quel Comando e di quel Governo, - ora, come osservava loro più tardi il Gabriele Camozzi, accadde che non si mandasse alcun messo ufficiale a Brescia ingannata, per farle conoscere lo stato vero degli avvenimenti.
Quanto deve giudicarsi grande e singolare la virtù eroica di una popolazione, che forte più che tutto del suo buon diritto, e del suo ideale, affidava dovesse la nobile sua causa uscirne trionfante, fosse pure tra l'eccidio e le fumanti ruine della sua città.