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un dividersi, un precipitarsi alle barricate, alle mura, alle porte, al grido di: Viva l'Italia !

E il Duumvirato, in tanta pressura di fatti bellicosi, mandava fuori un nuovo manifesto nel quale, disputando delle date fra i due armistizi, ed annunziando come fosse stato dichiarato traditore anche il Duca di Savoja, eccitava i cittadini ad aggiustar fede nelle vittorie del Chzarnowsky e nella succeduta capitolazione, ed a confidare nel Comitato. Al punto in cui erano giunte le cose, fu codesta un'ulteriore prova dell'accecamento in cui voleva persistere il Duumvirato, ormai del tutto intempestiva, ed alla quale del resto nessuno fece e poteva fare attenzione.

Avendo in animo l'Haynau di dare alla città un assalto generale, e però contro tutti i punti della città, aveva ordinato le sue genti in modo che tutta la circuissero, per dividere in varie parti le forze dei difensori, e perchè cosi riuscisse più debole la resistenza a porta Torrelunga, ove avrebbe diretto il maggiore suo sforzo. A questo scopo, sul ripiano del ronco Maffeis, dove stava la brigata del generale Nugent, aveva fatto piazzare quattro pezzi d'artiglieria, che battevano direttamente contro la barriera. Fulminavano questi senza remissione, tanto che franti i cancelli di ferro ed i pilastri di pietra cui erano infissi, e squarciata l'interna trincea, i difensori che vi stavano dietro appiattati, furono


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