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per le vie, sentiva donne compiangerlo e muovere lamenti: " E che - esclamava - Credete voi che alla guerra si vada a scambiar baci ? State allegre, gridate viva l'Italia, e lasciate piangere i tedeschi. "

Forse era l'effetto dell'ambiente, e sia, ma, benedetto quell'ambiente, era un ambiente molto elevato !

Entravano frattanto in città gli austriaci della brigata Nugent, rotte le barricate di Torrelunga, saltando ed abbattendo trincee, e questa entrata costò ad essi la morte del colonnello Favancourt, che la comandava. Appena posto piede al di qua della barriera si divisero in due corpi, l'uno dei quali corse per gli spalti di sinistra alla porta di S. Alessandro, l'altro mosse all'assalto dei secondi ripari onde penetrare nel cuore della città, - e l'assalto non era meno accanito della difesa, mentre era sempre nutritissimo il cannoneggiare dal Castello. Alle ore quattro e mezza gli invasori, avevano obbligato i nostri a ritirarsi dalla interna barricata in contrada S. Barnaba, per rinforzare quella ancora più interna della Bruttanome. Il generale Nugent si incamminava sul marciapiede destro rasente il muro lungo la contrada S. Barnaba, ed oltrepassava quelle barricate procedendo lentamente dietro l'avanguardia di contro alla barricata di via Bruttanome, dalla quale i nostri facevano un fuoco fitto e continuato. E fu qui che il Nugent venne tocco da una palla che frattu-


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