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indole ambiziosa e felina. Il terzo corpo d'armata comandato dall'Appel era già alle viste della città, ed a lui, Haynan, cuoceva che non fosse caduta prima che quello si schierasse in linea di combattimento; egli ambiva di averla domata senza codesti soccorsi, solo.

E fierissima da ambe le parti si impiegava l'ultima battaglia.

A tutti i posti occupati dagli austriaci, accorrevano i difensori per scacciarneli o impedire che di più non avanzassero.

Dalla porta Torrelunga, tornati gli austriaci alla carica ed inoltratisi un'altra volta sino alla via Bruttanome (ora Magenta), furono un'altra volta respinti fino alle mura.

Dalla parte del Castello giovandosi dell'altura e dell'artiglieria, gli imperiali discesero al piano della. città, investendo le case e gli orti che soprastavano alla piazzetta di S. Giuseppe, e furono alle spalle dei difensori alla barricata della piazza dell'Albera, teatro del micidiale combattimento del giorno innanzi; occuparono ancora il palazzo del Governo, del Broletto, massacrando ed abbruciando persone, gettandole dalle finestre e dai tetti delle circostanti case.

Così pure al quartiere di S. Alessandro, impadronitisi delle prime case vicine alla barriera, dopo accanito combattimento ammazzarono, abbruciarono


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