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Così dal nemico in casa e dal medesimo di fuori, la città vedevasi ridotta alle ultime strette. Moltiplicavansi le mine, gli incendi, le carneficine, gli spaventi; le forze scemavano, la speranza veniva meno negli inermi, languiva l'energia negli armati. E frattanto accadevano dei fatti inauditi. Gli imperiali non solo inferocivano contro gli inermi, le donne e gli infermi, ma teste di teneri fanciulli divelte dal busto e braccia di donne e carni umane abbrustolite cadevano in mezzo ai combattenti. E soprattutto piacevansi gli imperiali di bagnare i prigioni di acqua ragia e di bitume, e spesso obbligavano le donne dei martoriati ad assistere a siffatta festa, quando legati strettamente gli uomini, non si facessero a vituperare e scannare le mogli e i figliuoli loro, dal che molte le morti per angoscia, e più assai impazzirono. ( Correnti )

L'assieme di questi fatti rendeva fremobondi gli spiriti, li esaltava al parossismo, li rendeva frenetici di vendetta e di sangue. Si correva per la città in cerca di individui che fra il popolo erano in voce di spie, con intenzione di farne ciò che ne fece, chè alcuni furono massacrati in casa, altri nelle carceri, dove si trovavano arrestati per essere sottoposti a regolare giudizio della Commissione inquirente nominata dal Comitato, - e di quei miserabili so ne gettarono i cadaveri nelle strade ed altri si uccisero lungo le vie dopo posti in libertà. Fu scempio, se


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