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XIII.

La resa.

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Erano le dieci antimeridiane.... Il Municipio ricevuta la dimissione dei duumviri, pensò tosto, chè altro non poteva farsi, a mandare deputati all'Haynau per trattar della resa.

L'accedere al Castello ed il parlare coll' Haynau se era impresa pericolosissima di vita, non era, per la missione in sè stessa, men scabra e delicata.

Ad alcuni venne fatto di proporre per sì grave incarico la persona di padre Maurizio da Brescia, provinciale del convento di S. Giuseppe, al secolo Malvestiti Fortunato, nativo di Verola Nuova (provincia di Brescia) da poco rimpatriato, dopo l'assenza di parecchi anni, e che prima era conosciuto per prete Quartaroli.

Fu accolta favorevolmente la proposta dai municipali e piacque ancora la scelta del soggetto designato all'ambasceria, per la sua vita specchiata,


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