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schiere del terzo corpo, e resi edotti della stipulata resa, abbandonarono nelle ore pomeridiane quella porta ed i bastioni.

Una brillante e fortunata difesa fu per noi quella di porta Pile. Circa 300 austriaci, la maggior parte croati giunti dal Borgo Pile, - dove, per il fuoco dei nostri perdettero cinque soldati, un sergente ed un capitano, - attendevano che il tuonar del Castello ordinasse il simultaneo attacco di tutte le cinque porte della città. Un caporale intanto di statura gigantesca, retrocesse nel Borgo cercando una scure onde servirsene, diceva lui, per abbattere la porta civica; ma era appena di ritorno, che alla distanza di cento cinquanta passi fu da cinque palle rovesciato esangue. Gli altri militi, a schermo di difesa, si posero nei campi vicini e dietro le case inosservati, per avanzare fino alla porta. Ma non valsero a bloccarla e molto meno a prenderla, talchè fecero ritorno al Borgo, ove stettero fino al giorno successivo, domenica delle Palme, e quivi imposero indiscrete requisizioni e poste a sacco quattro case, s'avviarono per la remota via di S. Antonino, all'assalto della città. Se non che dalle mura e dalla rocchetta, un pronto e ben diretto fuoco rese subito inutili tutti quei loro sforzi, sebbene coadiuvati dalle molte scariche che partivano dalle case poste di contro e già cadute in potere degli assalitori.

Lungo fu il combattimento, nel quale si avven-


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