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turò contro la porta, innanzi tutto, lo stato maggiore dì quel corpo.

I nostri lo colsero nella rete con un nembo di palle da farne strage; un capitano, cinque ufficiali, molti soldati furono deposti sulla sinistra del ponticello a trave che sta nel principio di Borgo Pile ed ivi interrati altri vennero tradotti in Castello su carrette dalla porta di soccorso; nella casa del medico comunale cessò di vivere un maggiore con un altro graduato austriaco. Ed il combattimento era stato sempre condotto al rimbombo dei cannoni, che dal Castello sostenevano coi loro colpi gli assalitori.

Anche a porta S. Nazzaro fu vigorosa la difesa, sostenuta dal sabato da non più di una trentina di cittadini. La domenica all'albeggiare fu ripreso l'attacco, contrastato con mirabile costanza dai nostri, che ebbero a lamentare parecchie perdite.

Frattanto nell'interno della città v'erano parecchi, che ad ogni costo non volevano si venisse a patti, e non si poteva a costoro togliere di mano le armi. Cinque volte dall'alto del palazzo municipale era stata inalberata bandiera bianca, e cinque volte veniva di là strappata! Agitavano la bandiera rossa, volevano guerra, volevano sangue! Si spargevano per ogni dove, si appostavano alle svolte delle contrade, si scagliavano a. forza negli interni delle case per far fuoco dalle finestre, si raccoglievano nelle piazze per atroci consulte, si inoltravano di nuovo


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