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L'Haynau veduto il frate in quella miserrima posizione, con cipiglio aspro e severo gli disse: "Alzati frataccio, cosa vuoi da me ? "
E il padre, dissimulando non avvertito il rozzo insulto, con ogni dignità, slacciandosi il bavero della tonaca, e mostrando il petto fregiato delle alte decorazioni di cui era insignito, fe' palese chi egli si fosse.
Sorpreso l'Haynau al contegno del frate, e fatto avvertito in quali intimi rapporti si trovasse col presidente della repubblica francese principe Napoleone, apparve più mite.
Il colloquio durò oltre un'ora. Si querelò l'Haynau che frate Maurizio non si fosse, più sollecitamente recato da lui, chè avrebbe risparmiata la vita a centinaia di soldati. Al che il savio frate rispose, che solamente quel dì l'aveva inspirato Iddio. E fu, più che abile, felicissima tale risposta, giacchè con essa salvava l'amor proprio de' suoi concittadini e insieme manifestava un necessario ossequio al pensiero ed alle parole del maresciallo.
Soggiunse l'Haynau, come temesse che fosse oramai troppo tardi per poter egli riuscire a trattenere la sue truppe e mostrava a dito l'incessante rovinio delle case, e le fiamme risorgenti, prova evidente di un furore che non ammetteva ritegno.
E segnalava ad un tempo nel lontano al frate Maurizio (offrendogli il cannocchiale) le nuove truppe