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colpo dì fuoco che uscisse dalle finestre gli autori sarebbero uccisi e le case incendiate, patteggiava anche di sei ostaggi a garanzia dei prigionieri, ma tale condizione non ebbe seguito per essere già stati posti in libertà. Non ebbe a spiegarsi tanto chiaramente intorno alla somma di riscatto cui intendeva sottoporre la città, ma la determinò poi nella cifra di sei milioni di lire austriache da pagarsi dalla città e provincia a titolo di espiazione, ed infine accomiatava padre Maurizio. rimettendogli uno scritto, nel quale, in mezzo a parole aspre e sconvenienti a tanta sventura ed a sì alto valore, era pur detto che nulla di ostile sarebbe accaduto nè alle vite nè alle sostanze dei pacifici cittadini.
Parve al padre Maurizio di aver condotto abbastanza felicemente l'arduo negoziato, chè il dibattito si era prolungato per quasi due ore, e poichè quella dichiarazione di salve le vite e le sostanze , veniva a riconoscere Brescia quale parte belligerante, e però ad essere trattata come nemica vinta, non come serva da essere perdonata, il giusto orgoglio dei bresciani ne andò abbastanza pago, cosi che ad essi parve, come era, fosse accettabile perchè decorosa.
Ed al padre Maurizio, il quale, impavido, con tanta carità, intelligenza e dignità aveva condotto a compimento il difficile mandato, che sottrasse la città ad un imminente ed inevitabile sterminio, tutti i bresciani eressero nel loro cuore un culto ricono-