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che poco ne andò non venisse fucilato per un equivoco una pattuglia di croati, cui era stato associato per coadiuvarlo nell'intento, essendosi egli fatto garante delle loro vite.
Verso le cinque pomeridiane venne aperta la porta S. Giovanni per la quale entravano in città, tutta l'avanguardia del terzo corpo d'armata e con essa altre truppe, un complesso di oltre venti battaglioni di fanti con cavalli e cannoni in proporzione, tutti boriosi della vittoria di Novara, i quali non vi trovarono che due sentinelle, che erano colà state comandate quali guardie civiche d'ordine pubblico per essere rilevate dagli entranti, ma - non prima furono vedute dal maggiore comandante il battaglione, furono uccise.
Frattanto l'antiguardia di circa 15 soldati circondava un giovane Ansaldi, trovato nascosto in una casa vicina alla porta S. Giovanni, che ammazzarono, poco dopo sulla via del Castello.
Andavano così distribuendosi nella città le soldatesche del corpo di Appel, dirigendosi pei quartieri di S. Girolamo, Nuovo, e del Fontanino coi loro cariaggi ed a guisa di trofeo, trascinando seco feriti e prigionieri, compresevi tre donne, una delle quali in elegante assetto. I soldati che procedevavo pieni d'ira e di stanchezza gridando: - morte, - davano a tutti del brigante, mentre essi portavano penzoloni sulle bajonette orologi, catenelle d'oro, collane, scialli,