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suo fratello Giovanni Battista, che si portasse subito nel bergamasco, per promuovere la insurrezione nella valle Brembana, mentre al conte Martinengo ed al Giuseppe Borghetti aveva rimesso duemila fucili per Brescia. Il Giov. Battista Camozzi potè in breve fare nella valle Brembana una levata di ben sei o settecento giovani volontari, ed altri sarebbero accorsi dalla valle Seriana, se fosse bastato il tempo.

Il Gabriele Camozzi, dopo una sosta di qualche giorno a Bergamo, assicurato alla meglio quella sua città contro il presidio austriaco che stava chiuso nel forte, istruito in precedenza della parte assegnata. a Brescia nel moto ed informato del come si svolgessero aspramente i suoi casi, non esitò a recarvisi in aiuto con una colonna di circa 500 uomini, che aveva potuto riunire ed organizzare coll'aiuto del fratello, conducendo ancora seco due carri d'armi e munizioni. La colonna era divisa in squadre, comandate dai capitani Carlo Crivelli di Lugano, Eugenio Pezzoli, ed Ercoliano Bentivoglio.

Le pioggie continue e torrenziali resero disagevole e ritardarono la marcia della spedizione. Nella sera del 1° aprile l'avanguardia giunse ad Ospedaletto Mella, comandata dal capitano Ercoliano Bentivoglio, dal tenente Francesco suo fratello, e dal sottotenente Egidio Locatelli, mentre il grosso del corpo, col Camozzi arrestavasi più addietro e con savia disposizione tattica, accampava sulle alture dei soprastanti colli di Torricella, Fontepino, ed altri.


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