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parole : " Non esser tempo di misurati consigli, ma
" di rigida giustizia ; i municipali non a parlar di
" patti, nè a muover querele, ma pensassero invece
" a dargli in mano i capi-popolo, o a denunziar-
" glieli; a far subito sparire ogni traccia delle
" infami barricate, a riaprir le botteghe, a rasset-
" tare il selciato. Conceder loro per questo un
" termine di sei ore e facoltà di usare coi reni-
" tenti la forza e le pene ; badassero però che
" anch'essi colla forza e colle pene sarebbero stati
" costretti a compier l'ufficio loro ".
Così li accommiatava minacciandoli. Poco dopo il Sangervasio, il benemerito e coraggioso reggente del nostro Municipio, avuta certezza per indizi e per avvisi, che si volevano mettere le mani sulla sua persona, dovette trafugarsi fuor di città. Egli aveva finito virtuosissimamente il còmpito suo.
Rimasero al Municipio i due suoi giovani e valenti colleghi, i quali con bando e con messi sollecitarono i bottegai ad aprire i loro magazzini, e meglio fecero, assoldando sentinelle che si posero a guardia delle botteghe, frenando così, col timore della disciplina, quelle orde ubbriache di sangue e sitibonde di saccheggio.
Intanto alla carneficina tumultuaria succedeva, nuovo martirio, una carneficina quasi ordinata.
Alcuni bracchi di polizia, appena liberati dalle carceri, ove il popolo aveva loro perdonato la vita,