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rimasta a custodia di parecchi giovinetti, - una sua figlia si spinse innanzi sperando di frenare l'impulso feroce di quei soldati che minacciavano di assassinio la madre sua, ma quando, vedendoli respingere i suoi scongiuri, le fu palese che era impossibile muoverli a compassione, nell'atto in cui consumavano l'orribile delitto, fece scudo delle sue mani all'amata genitrice, che trucidavano nelle sue braccia. E l'eroina non fu risparmiata, chè giacque a terra ferita., e se non cadde in quelle branche lascive ne andò debitrice alla propria virtù, perchè s'infinse morta.
Poi che si credette sola tentò salvarsi fuggendo, ma colpita di nuovo da un colpo di fuoco, rimase semiviva attraverso la via, col mento spaccato, tutta sanguinolente, in cento guise piagata, fino a che da ignota mano raccolta, fu pietosamente portata allo spedale.
E quegli snaturati proseguirono nella loro tigrina impresa, - ammazzarono a colpi di bajonetta un piccolo ragazzo di nome Rubini, e poco dopo il servo del collegio accorso alle grida del morente fanciullo, nè si restarono dal massacrare la madre di un insegnante, ottantenne.
Il Guidi, rilasciato dal Castello, corse alla propria casa, e com'era presago di irreparabile rovina, la vide trasformata in cimitero. Fra i cadaveri giacenti rinvenne quelli di due suoi allievi, e lì presso due altri, quelli della madre sua e della sposa!