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La famiglia dei Parolari, mercanti onoratissimi alla via Canterane, poco lungi da Torrelunga, vide il 31 aprile invasa la loro casa da un drappello di dragoni che ferirono di squadrone il figlio Luigi, animoso giovane, ma epilettico, sottratto per miracolo ancor vivo ad altri colpi, dalle lagrime e dai doni fatti dalla madre accorsa, ai suoi assassini. La domenica successiva i soldati che passavano per quella via, salirono al letto del moribondo, come a partita fra di essi fissata, e di nuove ferite colpirono l'agonizzante, sempre alla presenza della madre, sì che per dieci volte essa vide ripetuti i colpi assassini,. finchè un croato finì quel lungo spasimo con un colpo di grazia, sotto gli occhi materni, che ancora speranzosi e supplicanti, spargevano lagrime !
Il prete Gabetti, tranquillissimo sacerdote, uditi nella domenica i patti della resa, si mosse inerme e sicuro verso porta Torrelunga con animo di raggiungere sui Ronchi una sua casetta, che aveva visto ardere, stando tuttavia in città, nella quale aveva la madre. Uscito dalla barriera coll'assenso dell'uffiziale di guardia, fu dopo un cento passi richiamato, preso e mandato all'Haynau in Castello e il dì appresso tratto sulla spianata per esservi fucilato; - ma io non sono colpevole, - esclamava il tapino, - e l'uffiziale esecutore gli ripondeva: - se voi siete innocente, più presto andrete in paradiso ! -