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del dazio di Porta Torrelunga, i corpi di 20 bergamaschi appartenenti alla legione Camozzi, che giacevano nella casa Calderi e vicinanze, ed altri 16 individui della stessa legione, compresi 5 bresciani, condotti e fucilati in Castello, ed ancora vanno numerati altri 29 morti nei combattimenti del 30, 31 marzo e 1° aprile, raccolti e seppelliti nella fossa della città tra Porta Torrelunga e il casino della Polveriera. Il primo aprile del 1861, vennero disumati a cura del Municipio gli informi avanzi di altri quarantaquattro uccisi che giacevano qua e colà, e con solenne pompa funebre di autorità e di popolo, trasferiti e sepolti nel Campo Santo. Altri resti di cadaveri furono rinvenuti nei successivi anni 1877, 78, 79 80, e sempre con solenne cerimonia civica, trasportati nella patria necropoli. - Raccolte tutte queste vittime avremmo, a deplorare il numero di oltre 300, dei nostri uccisi.

Ma ove si raddoppi questo numero, non si giungerebbe ancora alla cifra ragionevolmente presumibile delle nostre perdite, che vuolsi sia stata non inferiore a quella di un migliaio di vittime. E quasi tanta strage non fosse bastata all'insevire dei vincitori, codesti vilmente trovarono di funestare ancora, e dopo quattro mesi, Brescia prostrata, coll'innalzare sul baluardo di Cantone Mombello 12 patiboli sui quali nei giorni 6 e 10 luglio si appesero 12 cittadini, 6 per ciascun giorno, dietro


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