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un Paolo Peroni ed il nob. Girolamo Sangervasio, del quale e meritatamente tanto ci siamo intrattenuti in queste pagine.
Accenneremo da ultimo, come abbia avuto larga ospitalità in Torino Tito Speri; e di lui non dirò più parola, chè in un suo amico e legatario sarebbe soverchio (morì sul patibolo a Mantova il 3 marzo 1853!). Parla per tutti il monumento che gli eressero in Brescia, a perpetua gloria, i suoi concittadini.
Si rifugiarono ancora in Svizzera il curato Boifava (morto a Serle dopo il 1866), l'avv. Giuseppe Campana, celebre nel foro e patriota caldissimo, un Trebeschi ed altri molti, e fra questi il triumviro Carlo Cassola, che fu poscia consigliere alla Regia Corte d'Appello di Brescia, ove visse parecchi anni rispettato ed inconvertito; (morì nel 1894).
Con proclama del Feld maresciallo Radetzky del 12 agosto 1849, fu proclamata l'amnistia concessa. dell'imperatore Francesco Giuseppe agli emigrati Lombardo-Veneti, dalla quale, per la provincia di Brescia, furono esclusi il Conte Giuseppe Martinengo di Roccabruna, il professore Contratti Luigi, il Cassola Carlo impiegato giudiziario, il Campana avvocato Giuseppe ed il Giuseppe Borghetti.
Con altro proclama dello stesso Feld-maresciallo, in data 18 agosto 1849, giorno natalizio di S. M. l'imperatore d'Austria, venne accordata l'amnistia a