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" due eserciti non fu che una congegnata manovra
" militare ".
Ecco pertanto un uomo che, attese le sue condizioni cerebrali, dovrebbe essere eliminato come elemento apprezzabile ed influente in una grave contingenza politica, - ma accade, e non è esempio raro nei moti di popolo, che fu per la vicenda insurrezionale bresciana tutto il contrario.
E però, ora che abbiam detto di lui, astraendo dallo stesso come persona, vediamolo soltanto nell'opera nel Comitato, dove era, dei due che lo componevano, certo il persona più influente.
Non andò guari, come era del resto nella natura delle cose, che il neo Comitato si mostrò invadente ed assorbente, mentre in occasione di contrasto col Municipio, ricorreva ad uno spediente, a quello di appellarsi al popolo, appello di sicuro successo, perchè non era possibile che la popolazione bresciana, raccolta a comizio come si fosse nella piazza municipale, fra una proposta moderata ed una che facesse assegnamento sul suo coraggio, posponesse questa seconda per far sua la prima.
Indubitatamente le notizie che venivano dal teatro della guerra, dal Piemonte, erano contradditorie, ma come fra le une che affermavano il disastro di Novara col seguito armistizio, e le altre che, proclamando il tradimento regio, davano sconfitto il 25 l'esercito austriaco sulla Sesia, ed un secondo ar-