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E fu davvero la suggestione partigiana quella che trasse il Duumvirato a tutti quei giudizi intemperanti e falsi, che affidati da esso ai pubblici bandi, fecero assumere a questi, come a libelli, le sembianze di una denigrazione forsennata, che anche una grande e dolorosa disillusione non avrebbe potuto mai giustificare in chi sta, come autorità pubblica, alla somma delle cose.
Del resto il Cassola non ci ha lasciato detto nei suoi scritti, che cosa si proponesse di guadagnare Carlo Alberto nella sua manovra predisposta con Radetzsky, che doveva finire colla scaramuccia di Novara, - mentre a noi sembra che, lasciando desolato il suo regno, l'essersi procurato il confino di Oporto, per morirvi d'ambascia dopo pochi mesi, non sarebbe stato invero un compenso adeguato alla sua fellonia !
Ma a noi è parso e vogliamo fermamente credere, che il Duumvirato si sia lasciato nel suo eccitamento politico, cogliere ad un tempo anche da un'altra suggestione, che dicemmo commendevole.
Bisogna avere sofferto della febbre patriottica, e figurarsi Brescia in quei giorni, per comprendere come quello spettacolo di una città tutta in armi, affidata alle sole sue forze, indomita rimpetto ad un nemico potentissimo, accanitissimo, e che fra gli orrori dei bombardamenti, lo sfidava a una guerra di sterminio in nome ed in virtù di sentimenti nobilissimi,