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la vergogna della dominazione straniera, - quello del suo trionfo, del trionfo d'Italia!
Che tale fosse il pensiero in quei giorni di non pochi bresciani io posso attestarlo, e noi vogliamo credere ancora che a tale ordine d'idee s'informasse quella seconda suggestione a cui avrebbe soggiaciuto il Comitato, e che noi dicemmo commendevole.
Concedendo, e ben di buon animo, tutto ciò, non possiamo tuttavolta trattenerci da un senso di disgusto alla lettura delle seguenti parole, che il Cassola prepone alla sua pubblicazione del successivo agosto: " Oh! se la lotta dei bresciani fosse stata in senso realista, non sarebbe durata tanto, e con sì enormi sacrificii ! ".
Prima di tutto, la scoperta del Duumvirato dei tradimenti monarchici non fu fatta nota al popolo di Brescia che dal suo proclama del 29 marzo, e cioè quando la battaglia durava già da sette giorni, quindi non è bello per un partito il volersi vestire di panni non assolutamente suoi; - per secondo, a nessuno sembrava che fosse il caso di retrocedere a lotta già tanto impegnata, sempre nella incertezza delle notizie capitate in Brescia; e questo ci sembra indubbio, che se il Duumvirato avesse saputo che quelle da lui ammannite alla popolazione, delle vittorie cioè dello Chzarnowsky, erano tutte favole, per non chiamarle con altro nome, egli certo molto premurosamente si sarebbe dimesso dal suo ufficio,