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sesso, e per 10 giorni, e framezzo a tutti gli orrori di una guerra di sterminio (1). E tanta fu la unanimità e la forza di questo sentimento, che in nessun bresciano sorse mai, come accade quasi sempre dopo un disastro, il pensiero di aggravare su chicchessia la responsabilità della catastrofe; i più compromessi trovarono i loro salvatori in quelli che li avevano ciecamente seguiti, e che rimanevano alla mercede d'un nemico sitibondo di vendetta, inesorabile.

Cosi fu che Brescia concorse per tutto quanto era in lei, ad innalzare la patria comune nella considerazione propria e del mondo, - e questo fu servizio grande, di inapprezzabile utilità nelle suo conseguenze politiche, morali e materiali, che essa rese alla patria comune, all'Italia.

  1. Si legge nel libro citato del Tosoni, autore non sospettabile dalla democrazia: Storia della Rivoluzione di Brescia dell'anno 1849:

" È un fatto che alla insurrezione tutte le

" classi sociali diedero il loro contingente e tutti i partiti poli-

" tici nazionali vi ebbero splendida rappresentanza. Sul terreno

" dell'azione non si distinguevano i monarchici dai repubbli-

" cani, gli aristocratici dai democratici, i conservatori dai radi

" cali, i credenti dagli indifferentisti e dagli atei, i ricchi dai

" poveri, i colti dagli incolti, i laici dai sacerdoti, gli studenti

" dagli operai, i proprietarii dai proletarii. Tutti gareggiarono

" di valore e di sagrificio. " - E nelle varie fasi della Decade si videro anche molte donne combattere strenuamente, ed al Tosoni rincrebbe di non poterne declinare il casato. Tuttavia amò ricordare senza più la figlia dell'avv. Rogna, Angelica di nome, moglie al pittore Contini, la quale, insieme al marito, si trovò nei più rilevanti fatti d'armi, - quella appunto cui alludevano il Correnti ed il Cassola nei loro scritti.


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