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sigente, - non è a dire con ciò che debbano da oggi trovarsi alleati, - ma non è nemmeno da escludersi che un giorno, più scienti che inscienti, non possano manovrare al medesimo intento.

Certo al Vaticano, - ed il Vaticano colla violenza di un programma razionalista non si potrebbe combattere e tanto meno distruggere, per insuperabili difficoltà esterne ed interne (1), - certo al Vaticano tornerebbe più agevole e gradito il trovarsi di contro ed il negoziare con un presidente di repubblica, duraturo periodicamente per quattro o cinque anni, e meno, che, con un rappresentante la Casa di Savoia, di esistenza millenaria anche essa e suffulta nel mondo di tutto il prestigio della regalità, - ed in tali possibili accorgimenti della Curia Pontificia,

(1) Vedi nel Taine " Les origines de la France contemporaine " la storia del Concordato del 1801, - le ragioni, le condizioni interne, per le quali il Concordato fu accolto dalla Francia, come una benedizione.

L'Alfredo Oriani, nella sua opera sopra ricordata La lotta politica in Italia , così si esprirne:

" il Papato non abban

" donerà tutte le proprie prerogative, so non perdendo tutti i

" privilegi; bisognerà quindi che una rivoluzione riduca

" prima il cattolicismo a non essere più che una opinione e

" un rito sostenuto dai credenti, ma destituito da ogni per

" sonalità civile; finchè il cattolicismo avrà beni e gradi

" consacrati dalla legge, pretenderà di riacquistare quanto ha

" perduto ".

Pertanto, anche nel parere del democratico Oriani, pensatore e scrittore certo di molta vaglia, por averla vinta col Vaticano, ci vorrebbe in Italia, sarebbe indispensabile una rivoluzione che riducesse prima il cattolicismo a non essere più che una opinione e un rito sostenuto dai credenti . Ora in Italia non vi è, nè vi fu mai, l'ardore per una riforma, come nel XVI secolo vi è stato in mezza Europa, e fu moto di emancipazione dalla Curia Romana, - ma ci sarebbe pur sempre un ardore vivissimo pel mantenimento dello statu quo in fatto di rito religioso, ed il perchè filosofico del sentimento religioso, non è qui il luogo di dire. Possiamo quindi essere d'accordo coll'Oriani che per ridurre il Vaticano Regio ci vorrebbe una rivoluzione, ma l'Oriani stesso conviene che, attese le condizioni morali del popolo italiano, potrebbe questo essere argomento di discussione, sempre tuttavia per altre generazioni.

L'organizzazione e l'atteggiamento del partito clerico-intransigente, specie nell'Alta Italia, non era nelle previsioni dei liberali italiani, anche i più accomodanti.


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