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con la stesta lena ed intelligente operosità all'arduo ufficio d'ingegnere fino a due anni or sono, quando lo stanco organismo non acconsentiva più di sobbarcarsi alle faticose operazioni.
Gli era increscioso vedersi inetto all'esercizio della simpatica professione, perchè era in lui innata l'attività; da quest'epoca il suo umore divenne malinconico e trasse nella mestizia gli ultimi giorni della sua esistenza.
Purtroppo l'11 corrente un nuovo accesso di paralisi lo colse e gli troncò lo stame dell'esistenza.
Fu lunga e penosa l'agonia, che straziò l'animo della moglie, dei figli, dei parenti che gli facean corona.
Finalmente nelle ore quattro antimeridiano del 17 andante lasciò queste fragili e combattute fortune, volando l'anima sua a spaziarsi nel grande universo.
Signori ! ......
La memoria dell'amico Felice Laffranchi non verrà mai meno, perchè resterà nella sua diletta famiglia ed in noi, sempre scolpita in cuore e specialmente alla Patria e il disinteresse che furono movente precipuo dei suoi atti, e serviranno d'esempio a chi ora incomincia la vita.
Sieno di conforto agli afflitti parenti che ne piangono amaramente la perdita queste mie poche parole, sgorgate dal cuore, pura emanazione di un dolore sincero.
Addio mio carissimo Felice, dormi in pace il sonno dei giusti.
Brescia, 18 gennaio 1883
Il Veterano ed amico del cuore
FRANCESCO TOSONI (1)
(1) Oltre a questo discorso, nel suo autografo, sta presso l'autore il manoscritto più volte citato in questo libro sui : "
" Fatti riguardanti il 1849 principalmente avvenuti nella
" c ittà di Brescia, desunti da diversi contemporanei e de-
" scritti dal Capitano di Riserva dell'Armata d'Italia
" Francesco Tosoni ".