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sta al sole di mezzodì, serba fino a Gardone, otto chilometri oltre Carcina, quasi dico fino a Brozzo , quattro o cinque più su ancora, il contegno delle terre inferiori, coltivate a grani, a viti , a gelsi. Ma tutto sopra cangia ratto. Nuova brezza ti soffia in volto, nuove ti appaiono intorno selvagge sembianze. Non più il tralcio e il fico; i gelsi radi in qualche privilegiata postura; scarsi i campi concessi alle biade, e non più solcati coll'aratro: in lor vece verde prato e bosco, erti pendii, angustie, antri e burroni, e talor precipizi, fra cui muovi rasente il Mella sonante che biancheggia, fra


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