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goroso il bosco ceduo ammanta il convesso e le pieghe de'monti: sorge dove acuto e solingo l'abete, dove frequente e folto, ricordando colle brune macchie le foreste d'un tempo ora distrutte: frondeggia l'irto castagno al margine de'prati: robusto il noce matura all'aprico il saporoso frutto: il ruscello in fondo or lampeagia, or disparisce nelle svolte de' clivi, e affretta al Mella mormorando le freschissime aque.

Sapete perché ho caro indugiarmi in quei recessi? Perché io nacqui colà, perché là nell'umile Ombriano è la casetta e dormono in que' sagrati le ossa de' miei


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