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tanta ferocia; e dove s'apre la valle d'Irma, giù pe' sentieri della ripida costa calarono ad Aiale, quindi a Lavone.
Dove stanchi pel cammino e pel caldo, e bene ciascun rifornito, il bisogno di ristoro, anzi che affrettarli alle consuete stanze, li persuase a spargersi nelle osterie presso il ponte sulla Morina: nelle cui acque, mentre si allestiva il pasto, alcuni andarono a bagnarsi. Indugiavano così spensierati e sicuri, quando mise capo a Lavone un polso di gendarmi e soldati. Era il presidio di Bovegno, stato notevolmente accresciuto, ma che sentendosi ancor debole contro