29 (Marzo)
La mattina del 29 tutto era calma. Il comitato di difesa ordinava alcuni savi provvedimenti. Furono emanatì alcuni severi decreti, uno dei quali instituiva una commissione stataria per condannare alla fucilazione i ladri colti sul fatto e i rei di spionaggio a favor del nemico. Questa commissione componevasi dei due membri del comitato e di un ascoltante del tribunale.
Si fecero in questi giorni alcuni arresti di persone sospette. La mattina stessa del 29, attesa la formale rinuncia del dirigente Saleri, fu convocato un consiglio di cittadini ad oggetto di nominare un nuovo Dirigente, di aggiungere o no altri membri al Comitato di difesa, di far surrogare negli uffici gli impiegati pubblici, generalmente, tranne alcuni del Municipio, fuggiti; di discutere se limitato o assoluto dovesse concedersi il potere al Comitato di difesa; di stabilire altri provvedimenti di urgenza.
Il Consiglio per troppa affluenza di persone, e per contrarietà di opinioni riuscito confuso, venne saggiamente disciolto, prima che nulla vi si determinasse. Riconvocato con inviti particolari se n'ebbe uno di quaranta cittadini negozianti il più, i quali confermata ad unanimità la nomina già fatta di Sangervasio in Dirigente, lo investirono di ogni potere per la difesa e sicurezza della città, con facoltà di sostituire persone di sua confidenza, di aumentare il numero dei membri del Comitato di Difesa, di istituire altri Comitati per gli affari di finanza, giustizia, sicurezza pubblica ecc. Ai membri del Comitato di difesa, i quali dimostrarono desiderio di rimaner soli, furono dati pieni poteri per la difesa della città, avuto anche riguardo al voto favorevole del Consiglio, che avea tributato ad essi ringraziamenti per la mostrata attività e zelo per la salvezza della Patria.
Da due giorni posavano le artiglierie del Castello! Faceva meraviglia un silenzio di cui non s'indovinava il perché! Il di successivo lo si conobbe.