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cifico accordo, ciò che seguiva dappoi la troncava del tutto. Mentre il comandante del castello continuava a minacciare, se la città non posasse, e il Municipio a procurar che le cose quietassero o che almeno non traboccassero, la moltitudine continuava ad accalcarsi alla loggia, a vociferare, a tempestare perché si venisse a misure determinative. Spuntò finalmente che si creasse un duumvirato, il quale si nominò questo medesimo giorno 24, e che s'intitolò di difesa. Ciò voleva dir guerra. Cadde la nomina sovra Carlo Cassola, attuario presso il Tribunale civile, e sull'ingegnere Luigi Contratti, dianzi professore di fisica nel regio Liceo e stato dimesso dal posto per fanatismo mostrato ne' moti dell'anno precedente, giovani l'uno e l'altro, imbevuti delle follie mazziniane, e né l'uno né l'altro bresciani di patria, essendo il Contratti di Verola nuova , ed il Cassola di non so quall'altra terra di Lombardia. Nel giorno dopo il Municipio, sentendo la gravità del passo al quale era corso, volendo che la nomina, la quale era stata tumultuaria, venisse confermata dal voto della popolazione, invitava tutti i possidenti censiti, negozianti ed esercenti arti liberali della città, e quelli ancora della provincia che in città si trovassero, a convenire, ad ora posta, al palazzo municipale onde deliberare sopra così importante oggetto. Ma essendo stato scarso il concorso (sia per esser stato esposto l'invito ad ora tarda, sia per l'alienazione della parte sana de'cittadini) nulla si conchiuse, e si rimise la decisione ad altra più numerosa adunanza, che poi non fu mai convocata, e che veramente il precipizio., che poi successe, delle cose non permettea facilmente di convocare. Così alla inopportunità della scelta s'aggiunse l'illegalità della nomina. I duumviri senza più, cercato e non trovato nessuno che volesse, come terzo, assumer con loro un incarico di tanta responsabilità e pericolo, entrarono in ufficio, disposti a mettersi ad ogni sbaraglio, ed anche., ad un bisogno a svincolarsi dal Municipio, il quale a questo cammino parea non andasse di buona voglia.
Frattanto si stava all'oscuro dell'andamento della guerra, né le notizie portate dai fuorusciti il giorno 23 si confermavano. Cresceva il turbine, cresceva il terrore, e sorgeva nei cittadini il pensiero di porsi al sicuro. Cominciarono allora le