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ronchi ed armati della città, in numero di qualche centinaio s'erano già mossi al loro incontro. Disposti a contrastare il passaggio, e ad impedir loro l'entrata in Santa Eufemia, una parte di essi se ne stavano appostati nella terra stessa, lasciata addietro una piccola riserva a San Francesco di Paola, altri si stavano disposti verso l'aperta campagna, altri a sinistra sui monti di Cajonvico, onde impedire che gl'inimici non circuissero la terra. Così ordinati stavano aspettando gl'imperiali. Comparvero questi poco prima dei meriggio, e cominciarono a far fuoco, caricando principalmente a sinistra, per occupare le alture che dominano la posizione: ma trovarono più da fare che non pensavano, e furono vigorosamente respinti.
Frattanto una viva apprensione, perplessità e turbamento l'arrivo improvviso di quegli imperiali aveva destato in città. Non si sapea quanti fossero, non si sapea donde venissero, e chi li supponeva un soccorso , chi un corpo sbandato, o in ritirata ; nè mancava chi ponesse in questione anche la verità della cosa: a queste incertezze contribuivano le oscure e contraddittorie notizie sull'andamento generale della guerra. I duumviri, d'accordo col municipio, deliberarono di mandare ad intendere dal generale quali fossero le sue intenzioni. Partirono come deputati i signori Girolamo Rossa e Dott. Pallavicini, e con essi il Dott. Lowestein capo-medico militare, e giungevano a Santa Eufemia, mentre v'erano già entrati gli imperiali, e i Bresciani combattevano per discacciarneli. Presentatisi i deputati con bandiera bianca, ed esposta la commissione, rispondeva il Nugent che intendeva di entrare in Brescia, che fossero atterrate le sbarre, che si deponessero le armi , che la città si arrendesse e tornasse all'obbedienza. Dava tempo quattr'ore a rispondere, e intanto faceva sospendere la mossa. Tornati i mandati con questa risposta, discordavano i pareri (lei duumviri e del municipio, questo non osando andar oltre, quelli non volendo dare addietro. Vinse chi più si ostinò; sicché l'acqua continuò ad andar per la china. I duumviri notificate le risposte alla turba, solita adunarsi sotto la loggia facendo valere le costoro vociferazioni per quel che non valeano, cioè per una regolare e legale adunanza di cittadini, che non fu mai convocata, controrisposero per lettera al Nugent che la sua intima-