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avrebbe o no bombardato secondoché gli tornasse più conto senza guardare a promesse più che tanto; e. con queste ragioni per replicar che facessero i municipali, i duumviri tagliavano ogni indugio, e spacciavano l'ordine che tosto si desse nelle campane. Erano le due pomeridiane; e non appena le campane incominciarono a martellare, che stormi di difensori sollevarsi, prorompere, accorrere alle barriere, alle barricate, ai ripari in aspettazione del nemico, si videro sorgere da tutte le parti. Né ai più infervorati e animosi bastò la pazienza di restare alle poste. Uscirono da porta Torrelunga, divorarono la strada, giunsero a San Francesco di Paola. Trovarono gl'imperiali alle. prese colla banda dei ronchi, ed a questi si unirono per contrastar loro il passaggio. Durò il combattimento fino a sera, senza che gl'imperiali potessero spuntare il passo del villaggio. Paghi di tale successo tornarono trionfanti in città: anche i Tedeschi si ridussero all'alloggiamento di Sant'Eufemia.

Il giorno 27, soprastato alcun tempo in aspettazione di un, rinforzo di truppa e d'artiglieria da Verona, gli imperiali a. mezzodì ripigliarono la mossa verso Brescia, ed in breve, non senza molestia dei corpo dei ronchi sofferta sui fianchi, si trovarono colla vanguardia a Rebuffone, in piccola distanza dalla porta Torrelunga. Avendo i duumviri ordinato che non si uscisse a combattere, ma che si stesse sulla difesa, fu questa raccolta alla barriera di Torrelunga, alla piazza del mercato. che fronteggia la barriera, ai ripari che la fiancheggiano. Avevano gli Austriaci tirata l'artiglieria sopra l'erta della villa Maffei, e di là fulminavano contro la porta Torrelunga: battevano le palle contro i cancelli e talvolta rimbalzando da terra,. entravano dentro rotolando fino sul mercato. Nello stesso tempo bombardava il castello, e batteva la porta per fianco sicché i difensori si trovavano fra due fuochi. Né però pensavano a ritirarsi; ché anzi sorvenir si vedevano sempre nuovi combattenti: non contro al fuoco, non contro la morte, ma ad una pubblica festa, ad un vago spettacolo pareva che concorressero; né qui si combatteva solamente: mentre questi dalle trincee, dalle mura al fulminare del cannone faceano colle archibugiate continua risposta, altri dall'alto de' campanili, dalle svolte delle strade armati di stutzen (così chiamano certi moschettoni


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