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per la buona causa: allora non più Radetzky a dettar patti a Chzarnowsky ma Chzarnowsky dettargli a Radetzky, obbligandolo a ritirar le sue truppe da tutto il Lombardo, non escluse le fortezze di Peschiera e di Mantova. E qui, ricordando le difficoltà che lo scorso anno, facevansi insorgere all'espugnazione di queste fortezze "che volete, soggiungevano, Chzarnowsky ha trovato il segreto di conquistarle trovandosi alla distanza di cento miglia," questi esser prodigi, questi assicurare a lui l'immortalità nella storia, e l'indipendenza dell'Italia. Toccavano però, concludendo, d'un nuovo corpo di nemici, da cui la città sarebbe probabilmente presto assalita, e con infiammative parole animavano i cittadini alla difesa. Un ordine del giorno, firmato Chzarnowsky, e con esso un bullettino pubblicati il giorno dopo, consuonava con questo proclama, esponendo le cose con qualche maggiore particolarità. L'ordine del giorno si volgeva agli Italiani , sì Piemontesi che Lombardi, chiamandoli degni figli d'Italia: aveano veduto il nemico, ed era stato vinto: avrebbero tornato a piantare il vessillo tricolore sull'Adige, lo avrebbero, accertava, veduto sventolare sulle rive dell'Isonzo. Narrava il bollettino avere Radetzky, il giorno 25, proposto un'armistizio, che da Chzarnowsky veniva rigettato; due divisioni di Austriaci in numero di 24 mila uomini, il giorno 26, essersi temerariamente innoltrati sul ponte della Sesia, inseguendo un piccolo corpo di Piemontesi, in finta ritirata; il ponte, già stato sottominato, appena passata l'una delle divisioni, esser balzato in aria: la divisione, passata oltre il ponte, essersi trovata in faccia di 40 mila uomini comparsi quasi per incanto; s'intima la resa: la divisiorie ricusa: allora le artiglierie a fulminar d'ogni parte: le baionette assalire di fianco: i tedeschi avvoltolarsi nella polvere: Radetzky alzar bandiera bianca: la divisione depor l'armi. Breve parlamento; armistizio in questi termini "Ritirata di Radetzky con tutto l'esercito in Veronetta, oltre l'Adige. Ingresso immediato delle truppe Sarde in Lombardia. Restituzione di tutti i prigionieri così Piemontesi come Lombardi. Ritenzione dei prigionieri Austriaci. Rilepetto alle vite e alle proprietà in ogni provincia lombarda. Sull'Adige nuovi patti rispetto al Veneto."