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le più strane multe. I membri dei cessati Governi e dei moltiplici Comitati, e quanti s`erano posti coll'opera e coll'ingegno alla testa della rivolta, venivano dannati ad una contribuzione da intimarsi a domicilio, pena la confisca delle proprietà se in 42 giorni non avessero pagato [1]. Crudele balzello, che dovea rendere al generale, per la sola milizia, un prodotto di 20 milioni e 315 mila lire, comprendendo tra i sommi promotori della rivolta, trenta donne, un orfano di otto anni, l'eredità Mellerio, l'eredità Fagnani e 1'ospedale Maggiore di Mi lano. La cosa parve così bestiale, che fu costretto lo stesso Radetzky a ridirsi di punto in bianco [2]. Fortunato il conte Francesco Gambara, che immemore dell'antica sommossa cisalpina, di cui fu promotore nella nostra città, ricredutosi, fatto plauso all'austriaco governo, come un giorno al francese, non ebbe a scorgere quanto caro dovesse costare alla patria il ritorno dell'Austria da lui cotanto derisa nel 1797, e tanto esaltata nel 1848. Morì nel 20 novembre.
Il 2 dicembre l'austriaco imperatore cedeva il trono a suo nipote Francesco Giuseppe. Sotto infausti auspicj pigliate questi le redini dello Stato, principiò col terrore dell'armi e coll'oppressione. In quanto a Brescia, basti l'aggiungere ch'era in mano di quello stolto d'Haynau, che temendo, fra tanto lutto della patria, disertato il teatro pel carnovale del 49, con editto del 24 dicembre, a tutti gl'impiegati prescriveva l'abbonamento e la frequenza alle scene, dichiarandone la mancanza una colpevole dimostrazione.
Senza gioja, ma non senza speranza principiava il nuovo anno: senza gioja, perchè uno stuolo immenso di cittadini, anteponendo il pane del proscritto alla sferza dello straniero, dividendo coll'esercito italiano i saldi propositi della riscossa, l'aveano seguito, mentre l'Austria invelenita si aggravava