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dalla Svizzera; ed agivano in Brescia pel Comitato Tito Speri, Lucio Fiorentini, Costanzo Cattaneo. Il Giustachini da Nave, l'Anelli di Desenzano, mentre pel Comitato di Statistica in Torino carteggiava con essi il conte Ercole Oldofredi Tadini [1].
A due grandi scopi dal principiare dell'anno, e proprio nel cuore della vernata, era volto il nostro Comitato d'insurrezione: avviare alla sordina per valli e per montagne, lungo intricati e perigliosi calli, coscritti e disertori ad ingrossare di là dal Ticino la divisione lombarda: altri soccorrerne e mantenerne dentro al chiuso delle patrie foreste e nelle serre paurose dei nostri dirupi, o sulle briche dell'Alpi Gamune e Triumpline, perchè indurassero inavvertiti fra il gelo e fra le nevi all'armi ed alla guerrilla degli spigliati cacciatori, e serbassero immote come i loro dirupi tra que'rigidi alpigiani la fede e la speranza [2]. Alcuni del Comitato comperavano l'armi e le munizioni, altri levavano i piani dei piccoli forti che il sospetto nemico aveva eretti sul Cidneo sovraccapo alla città, per ispazzarla dove appena fiatasse, o sulle ripide schegge che fanno triste barriera al lago d'Idro: altri ancora con mille sottilissimi ritrovi allargavano la rete della già vasta corrispondenza. Era in somma un apprestarsi affaccendato