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Dalla Francia e dall'Inghilterra, sclamava Brofferio in Parlamento (1 marzo), avemmo forse armi, forse uomini, forse denari? Avemmo una larva che ha nome mediazione, propizia agli Austriaci, che avevano bisogno di temporeggiare; fatale per gl'Italiani, che avevano duopo di pronte opere e d'immediate riscosse. Da Lamartine avemmo sterili promesse, da Cavignac dolorosi disinganni, e da Bonaparte crudeli oltraggi [1] ".

E Lorenzo Valerio: " I governi di Francia e d'Inghilterra nè furono nè saranno altro giammai per noi se non protettori. Fra la protezione di un grande e l'alleanza di un piccolo, faccio di cappello alla prima, e scelgo la seconda [2] ".

Tornando ai fatti, il 12 a mezzogiorno fu denunciato l'armistizio. Il giorno appresso era sparsa per la nostra città la grande novella, che al venti sarebbesi la guerra incominciata. Seppesi ancora che Gaetano Bargnani, deputato al Parlamento subalpino pel collegio d'Ivrea, nella tornata del 14 aveva espresso il desiderio degli esuli fratelli di Lombardia e della Venezia d'essere primi a varcare il Ticino ed a spiegare il tricolore vessillo [3].

In questo mentre [4] arrivavano in Brescia, mandate a grande sollecitudine dal Comitato di Torino, le istruzioni del Chranowschi, generalissimo dell'armi piemontesi, per l'apprestata rivolta, che a tergo dell'esercito tedesco doveva sorgere ad un punto [5] col rompersi della guerra,

  1. Atti del Parlamento 1849, p. 397.
  2. Atti del Parlamento cit. p. 273.
  3. Idem, p. 276.
  4. Secondo il Correnti non pervenivano che al 20 (op. cit. p.15): nel 19, secondo il Cazzago.
  5. Occorre, ad esempio di quanto si pratica in Brescia, venga inviata persona sicura a Milano, onde sapere quando ha luogo l'attacco, perchè l'insurrezione succeda contemporanea. Raccomanda loro (ai Bergamaschi) i concerti con Brescia . Lettera 15 marzo 1849 di Ercole Oldofredi a Gabriele Camozzi, altro delegato per la insurrezione lombarda. - CAMOZZI, Cenni e docum. della guerra ecc. del 1849, nel t. 1, fasc. I dei doc. della Guerra Santa d'Italia. Capo I 1849. E Luigi Fè, nelle sue Mem. contemporanee gentilmente comunicatemi: Il principe Eugenio di Savoja emetteva il 14 marzo un decreto, nel quale ordinava la insurrezione in massa nelle provincie lombarde che avevano nel luglio del 1848 aderito alla fusione col Piemonte. A tale uopo venivano rilasciate credenziali per lo trasporto d'armi al march. Raimondi da Como ed al Camozzi da Bergamo, e per la condotta di quelle destinate a Brescia, davasi incarico al conte Giuseppe Martinengo, Gius. Borghetti, Bortolo Maffei e P.te Dom. Moro.


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