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avanzavasi il Nugent colla vanguardia. Del resto, il Comitato (che dal palazzo municipale avea posta la residenza nel palazzo Bargnani), a frenare il bello ma qualche volta fatale ardore dei nostri, e serbarlo a fazioni più certe e più vitali, aveva preso quel dì suoi concerti coi capi delle bande bresciane, perchè più non si uscisse all'aperto [1].
Noi dicemmo, se ben vi rammenta, di un ritrovo municipale andato deserto, da cui volevasi riconosciuto il Comitato delle pubbliche difese [2]: ma facendosi più grave col pericolo della patria la responsabilità dei magistrati, con seduta del 27 di marzo determinavano di ritogliere ad esso le concedute facoltà, concentrandole nuovamente nel dottore Gerolamo Sangervasio. E però " attesa la necessità imperiosa di provvedere alla sicurezza delle persone e delle cose " venivagli riconfermato ogni potere al Saleri già innanzi conferito [3] .
Il Comitato ne fu punto al vivo, ma stette irremovibile; e noncurando il voto dei trentotto cittadini di quel raduno, continuò l'opera sua, molto più che il Sangervasio, avversando le oscillanze municipali, e quello starsene sugli arzigogoli della legalità mentre scoppiavano sui nostri capi la tedesche mitraglie, conveniva egli stesso più non restarci che un estremo partito, quello in somma dei valorosi [4].
I nostri municipali dopo il decreto del 27 ammutivano. Quel decreto scioglieva il Comitato, ma concentrandone i poteri nel Sangervasio che l'aveva composto, era lo stesso che ravvalorarlo; e veramente continuò, come se non il Comitato. ma sciolto fosse per quella vece il Municipio.