pag. 181
" Così mentre (qui nota il Correnti [1]) nella mal vinta Novara il poderoso esercito piemontese, come fosse spaventato dalla grandezza della sua missione, cedeva al dubbio vincitore le armi e l'onore, Brescia, da cinque giorni abbandonata a sè stessa, senza pure un cenno che la confortasse, noia sapeva ancora risolversi a temere o a dubitare ".
Nè frattanto rimaneva inerte il Comitato, e con gagliardi editti mantenendo risveglia la cittadina energia [2], a tutto il meglio che fosse dato in quel tumulto degli animi e delle menti, provvedeva. D'altra parte il Boifava, dopo aver messi in fuga, poco lungi da s. Gottardo, sessanta Titolesi, all'accrescersi dell'orde nemiche risalenti a que' boschi, ritraevasi nelle gole dei monti vicini, seco adducendo su per le creste solitarie di s. Croce, di Costalunga, di Collebeato, gli affidatigli prigionieri. Gli Austriaci d'altra parte, invasi i luoghi dal prete abbandonati (30 marzo), incendiavano L'eremitaggio di s. Gottardo e le case del Goletto e di Val Sorda [3].
" In questo mentre, portatosi al Municipio un cotale, proponendo che per lettere venisse il console francese residente in Milano pregato a perorare per noi, profferivasi consegnarle egli stesso, e di raccogliere ad un tempo securi dati sulla reale condizione degli eserciti battaglianti in sul Ticino. Stesa la credenziale, datogli un compagno, giunto a Gorgonzola, udito alcunchè della abdicazione di Carlo Alberto e del con-