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timi fatti di Novara: voi stesso non lo otterreste coi vostri comandi [1].
- So tutto , ripigliava l'Haynau; ho detto a mezzogiorno [2]. E chi siete voi che parlate con tanta audacia ?
- Io vengo a chiedere, di rimando il cittadino, quarantotto ore di tempo per inviare messi con salvacondotto. Di ciò siamo incaricati dal Municipio.
- Ed io distruggerò voi e la città ribelle.
Ma facendogli il Baruchelli osservare tant'essere imminente il mezzodì, da non permettergli quasi tempo al recare egli stesso ai magistrati la sua decisione, concedeva l'Haynau fino alle due pomeridiane; e presi gli appunti sull'orologio, gli accommiatò. Di quanti erano attorno a quel feroce, nessuno fiatò, rimasti ad arte pensosi e come smarriti perchè intorno all'armistizio, durasse l'inganno.
Ritornati i messi, tra un nugolo di gente che per quanta ne cape la piazza vecchia attendeva irrequieta e disdegnosa, entrati nell'aula municipale, narravano le cose: trovarsi L'Haynau con truppe nuove in castello; avergli accolti con superba insolenza, nessuno però degli arcigni colà raccolti aver fiatato sulla tregua e sulle vittorie piemontesi.
Al che se arrogi la novella pervenuta ed accertata dei Tedeschi ritornati a Milano senza pompa militare, muti, laceri, disordinati, bene era ad iscusarsi la convinzione d'un recedere pattuito, la qual fede, se viva era in Milano, doppiamente doveva esserlo fra noi. E poichè l'inimico non voleva chiarirci, nè darci tempo a rettificazioni, altra via non restava per l'onore bresciano se non quella dell'armi.