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ad una forte schiera discesa in quell'istante; e tale fu lo sgomento da cui fu colta, che lasciando sul campo fra i cadaveri dei compagni il Milez, fuggì a dirotta. Lo spogliarono i nostri; ma il cappello e la spada lasciavano al feritore, arditissimo giovane, che colla infallibile carabina parecchi avea distesi, e che dal popolo acclamato capitano di quella barricata, colle vinto insegne vi si piantò, sfidando l'ira tedesca. Pe' quali portenti di cittadina virtù, fu detto sclamasse il maresciallo: N'avessi una trentina di questi indemoniati di Bresciani, e saprei bene tra un mese veder Parigi [1].

" In quella che all'Albera cadevano disfatte le nemiche ordinanze, l'inciprignito Haynau, raggranellato un mezzo migliajo di fanti, lanciavali a tutta corsa per la via degli spaldi di Raverotto a ridosso di Torrelunga, ove lo Speri colle arrischiate sue bande teneva in soggezione le brigate del Nugent, condotte allora dal colonnello Favancourt ".

" Nè perciò si ritraevano i nostri: e tuttochè lo Speri gisse gridando esser tempo di rannodarsi a' più interni ripari, avvisassero a' fianchi la corrente moltitudine degli imperiali, ivi stettero pertinaci, affinchè numero contro virtù non prevalesse [2] ". Ma la tempesta delle mitraglie che dalla rocca spazzavano le muraglie correnti alla scoperta dal Raverotto a Torrelunga, dieder campo ai Tedeschi d'invadere quella forte posizione. Fra il terribile conflitto, colpito in un ginocchio cadeva Cesare Guerini, soavissimo giovinetto, che sotto care forme aveva cuore non saprei se più intrepido o gentile, mentre un altro quasi che adolescente, non gli

  1. CORRENTI, p. 50. Ben altramente il PORCELLI, p. 91, parla di questo giovane, supposto o reale uccisore del Milez, e dai Tedeschi impiccato tre mesi dopo. Noi rispettiamo l'opinione del Correnti, a lui derivata da note contemporanee di attori e testimoni di tutta quella terribile nostra resistenza.
  2. Memorie Bresc. cit. p. 81 e seg.


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